sono un'artista nel crearmi illusioni, ma sono altrettanto abile nel gettare le basi per disilludermi se l'impalcatura irreale l'ho creata io
e se invece no, se c'è qualche stronzo fottuto bastardo del cazzo che c'ha pensato lui a gettare i presupposti ed alimentare il fuoco per poi versarmelo addosso, non mi resta che cercare di spegnerlo con le lacrime.
odio. possibile che non si può essere in grado di orientare coerentemente le proprie azioni nel giro di 24h (ed anzi meno)??!
stavo facendo il mio caffè che non saliva nella vecchia caffettiera enorme. ero soddisfatta per l'aver dato una mano concreta in quella che mi sembrava sempre più casa. ed avevo visto un'ombra in salotto, ma l'avevo voluta lasciar tale, quel braccio attorno ad un altro collo mi era stato sufficiente per non soffermarmi sul cappuccio che troppo mi aveva distratto. ed ero rientrata sotto la cappa dismessa ad armeggiare con la cucina industriale. Chi cazzo ti ha detto di entrare per venirti a scusare? Chi cazzo ti ha detto di venirmi a parlare? perchè? e perchè hai fatto di finire sotto gli sguardi di tutti per sei ore su un fottutissimo divanetto stile chillout? Chi cazzo ti ha fatto muovere le mani, fottuto bastardo? Eh? io non ho chiesto nulla, così come quando, trasognata di ritorno dall'estate, chiacchieravo di futuro nel tepore di una sera di inizio settembre senza rompere i coglioni a nessuno. e chi minchia ti ha fatto avere il bisogno di venirmi a cercare tutte le volte che l'hai fatto, quando i miei pensieri erano da altre parti? chi cazzo ti ha chiesto qualcosa, foss'anche solo un sorriso o un abbraccio. stronzo. e allora perchè nel giro di ventiquattrore sei capace di starmi vicino ignorandomi? senza degnarmi di uno sguardo, mentre le lingue pungenti indagano lo stato di salute della nostra serata precedente. solo una cosa: VAFFANCULO a te e a me che so di ricascarci, casomai ce ne fosse l'occasione.
lunedì 12 febbraio 2007
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