credevo di essermi sbagliata, pensavo di aver sopravvalutato troppo indizi sparsi
invece, quasi incredibilmente, inaspettatamente, avevo un po' ragione
non c'entra nulla che i rami stiano rifiorendo, che cuccioli di foglie tenere schiariscano l'orizzonte, che il buio si stia ritagliando ore sempre più ristrette a cavallo delle giornate
e dopo aver rielaborato l'acido di una delusione, posso iniziare a spremere i prossimi limoni, tanto non dovrò berli fino a quando tutta la polpa sarà consumata
incazzarmi con una giacca esposta in un grande magazzino postindustriale perchè mi ricorda troppo chi ne ha una simile è davvero inutile, ma serve a dare un tocco d'umanità agli scaffali troppo ordinati
e vagare spaesata nel malessere di un grande centro commerciale, cercando un polpo fresco da servire con patate scotte ed un po' di prezzemolo
in realtà non so a che gioco giocare, ho paura di aver voglia di troppa tenerezza rispetto a quella che posso ottenere, forse sarebbe meglio riemergesse un po' di quel cinismo ormonale che mi farebbe tornare a casa alle tre di notte con qualche soddisfacimento endorfinico maggiore. ma nel frattempo, mi basta stare al caldo.
giovedì 5 aprile 2007
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