mercoledì 2 maggio 2007

quattro giorni

ammicco stanca allo schermo, dopo un viaggio senza tachimetro ne' tempo tra il verde della pianura padana
un risveglio tra i fili d'erba e qualche papavero, le colline dolci davanti insieme a cascine di mattoni e legna
una tenda imbevuta in piacevoli ricordi
giro per il mercato tra fornai e bancarelle di frutta raccogliendo ciò che il consumismo butterebbe
e progetti per viaggi più o meno immaginari tra monti, frontiere e città
prosciutto, aceto balsamico ed olio per motore
un fiumiciattolo tra le oche e le spighe dove cerchiamo le terme
l'asfalto umido di pozzanghere appena create, qualche lampo e tuono, ma l'acqua è vita, anche se si ritorna a casa
con tutto ciò che mi pesa, così distante dal bene che ho vissuto, sentendomi felice e contenta
e chiedersi attorno ad un tavolo di lambrusco e pasta vegana come fare per avvicinarsi alla rivoluzione, senza stare ad aspettarla bevendo cocacola.
il tempo, al solito, si dilata ma si comprime non appena arrivo qui, non riuscendo neppure più a ricordare se un'auto di sbirri in sirena l'abbiamo bloccata ad asti o alessandria.

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