vulnerabile come l'innocenza di un bimbo
uno sguardo, una parola, lo sfiorarsi
bastano per far rinascere l'illusione
nell'aria limpida lavata dalle gocce di pioggia non mi resta che attendere le aquile che ritornino a mangiarsela
perchè l'avevo accantonata insieme alla gelosia ed ad un preservativo intatto nella tasca anteriore della borsa
ma rileggo le pagine buie di un anno fa, quando sorridevo per ciò che ora mi lascerebbe indifferente e non avrei saputo pensare a ciò che ora mi fa ridere
ma la primavera è ancora le foglie verde acido sotto lo scroscio della pioggia, i piedi nelle pozzanghere ed i primi ricordi di uno squat caldo
ma anche un papavero, per la pazzia delle stagioni
paris combo orchestra i viali grigi che scorrono oltre i finestrini di un bus placido, in moto appena due ore dopo mezzogiorno
il vento fa ballare i rami al suono della musica che mi isola dai clacson e dalle frenate sull'asfalto
e mi accoccolo nella fresca fragranza di pulito appiccicata alle mie narici e a sensazioni che latitano per comparirmi in flash di ore trascorse
sarà il gusto di una canna impastata alla mia saliva quando mi sveglio a mantenere intatti i miei sensi
mercoledì 28 marzo 2007
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